Sistema Italia: per tennis e padel la chiave è il confronto
C’è un fil rouge che lega i Campionati italiani Under di tennis – dagli Under 11 agli Under 16 – alla Coppa delle regioni di padel, con l’Under 12 e 14 che si gioca a Sibari fino al 5 luglio. Il comune denominatore è che questi eventi sono il mezzo, non il fine
Il segreto del Sistema Italia? È l’attività giovanile, tanto nel tennis, quanto nel padel. Non soltanto per l’attenzione che viene messa sulla formazione dei ragazzi, ma anche per le opportunità di crescita e di confronto che vengono fornite costantemente. Così, c’è un fil rouge che lega i Campionati italiani Under di tennis – dagli Under 11 agli Under 16 – alla Coppa delle regioni di padel, con l’Under 12 e 14 che si gioca a Sibari fino al 5 luglio.
Il comune denominatore è che questi eventi sono il mezzo, non il fine. “Rappresentano la chance – spiega Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi e Responsabile del Settore Giovanile under 16 – per potersi confrontare e innalzare le proprie competenze, con la consapevolezza che le gare giovanili a questa età non devono essere selettive e non possono, da sole, permettere ai tecnici di determinare la qualità dei singoli. Servono invece affinché le capacità degli allievi possano trasformarsi in abilità ancora migliori, con il lavoro dei loro coach e con il sostegno della FITP, che ha ormai organizzato un settore giovanile di altissima qualità in tutte le discipline di racchetta”.
Per il successo di un sistema, inoltre, ci vogliono insegnanti di talento. Per questo la FITP, nella strategia di questi anni, non ha più scisso il percorso degli allievi da quello degli insegnanti, ma al contrario ha accomunato il cammino, mettendo a disposizione tanti momenti di confronto e così pure borse di studio ai ragazzi più meritevoli.
“Nelle prossime settimane – continua Dell’Edera – è previsto il termine della scadenza per le iscrizioni agli Italiani di tennis. Ma attenzione, perché ci si qualifica addirittura in 4 modi. Il primo è attraverso la prova del Campionato regionale, ma c’è anche la chance riservata a chi rappresenta la maglia azzurra nelle manifestazioni nazionali.
Nell’Under 16, inoltre, viene promosso alla competizione nazionale chi ha in essere una classifica federale che di anno in anno viene determinata per accedere direttamente agli Italiani. E c’è pure una quarta modalità: per chi non si è qualificato attraverso i Regionali, perché magari quel giorno non era nelle condizioni ideali, c’è la chance di iscriversi alle qualificazioni degli Italiani, che vengono giocate giusto prima dell’inizio del torneo.
L’idea, in sostanza, è che questi campionati diano sempre più opportunità per potersi confrontare. Del resto è una delle peculiarità del nostro sport: come dice Jannik Sinner, lui ha scelto il tennis perché offre più chance di confronto rispetto ad altre discipline. E noi da sempre abbiamo sposato appieno questo concetto”.
Il Sistema Italia del tennis e quello del padel stanno dunque tracciando la stessa strada, con una ragnatela tecnica sempre più organizzata. “Se parliamo di padel – sottolinea ancora il direttore dell’ISF – abbiamo preso 3 tecnici full time che si occupano di formazione e settore tecnico maschile e femminile.
Poi abbiamo costruito i Campionati italiani (durante il Major di Roma), e lo scorso anno abbiamo dato vita alla prima edizione della Coppa delle Regioni, che includeva Under 12, 14, 16 e 18, perché dovevamo necessariamente partire col programma e i numeri ancora non ci consentivano una divisione per categorie.
Oggi invece, la seconda edizione della Coppa Regioni prevede due categorie differenti: questa settimana a Sibari, durante il Centro federale estivo, si giocano l’Under 12 e l’Under 14, dove sono presenti tutte le regioni. Mentre a fine luglio a Perugia, sarà la volta di Under 16 e Under 18”.
I numeri aumentano dunque in modo importante, e parallelamente aumenta la qualità. Ma al di là delle cifre, giova sottolineare come oggi il nostro ‘Sistema padel’, approfittando della ragnatela tecnica sul territorio, stia coprendo l’intero territorio con raduni frequenti che significano migliore preparazione. “Al punto – chiude Dell’Edera – che adesso possiamo fare con ragionevole certezza una previsione: nei prossimi 4 anni troveremo il ‘Sinner del padel’, anche l’Italia avrà il suo campione, quello che oggi è il Coello o il Tapia della situazione.
Oggi il processo nel complesso è più scientifico all’interno della nostra struttura, ma sfrutta pure i tanti tornei sul territorio: anche grazie alle proposte accolte dal Consiglio Federale del Presidente FIP Luigi Carraro, stiamo cominciando a ospitare i FIP Promises e i nostri stanno cominciando ad avere costantemente un confronto costruttivo a livello internazionale”.
Se è vero che il Major di Roma è equiparabile a un torneo del Grande Slam di tennis, come in questa disciplina abbiamo avuto i Challenger per fare esperienze internazionali, nel padel si sta percorrendo la stessa strada, stimolata dal settore tecnico. Ospitare il P2 di Genova, poi gli Europei a Cagliari, è un passo in questa direzione.
E questa internazionalizzazione del padel in Italia è collegata allo sviluppo di un’attività juniores importante. Ormai nello Stivale contiamo 500 scuole padel e tanti raduni regionali, ma ora c’è pure uno sbocco con questi eventi, che sono strutturati per permettere di accumulare esperienze decisive.
C’è un progetto comune che mette insieme circoli, insegnanti, bambini, famiglie e FITP: più componenti che lavorano guardando nella stessa direzione.